Nuova Riveduta:

Genesi 25:26

Dopo nacque suo fratello, che con la mano teneva il calcagno di Esaù e fu chiamato Giacobbe. Isacco aveva sessant'anni quando Rebecca li partorì.

C.E.I.:

Genesi 25:26

Subito dopo, uscì il fratello e teneva in mano il calcagno di Esaù; fu chiamato Giacobbe. Isacco aveva sessant'anni quando essi nacquero.

Nuova Diodati:

Genesi 25:26

Dopo uscì suo fratello, che con la mano teneva il calcagno di Esaù; così lo chiamarono Giacobbe. Or Isacco aveva settant'anni quando Rebecca li partorì.

Riveduta 2020:

Genesi 25:26

Dopo uscì suo fratello, che con la mano teneva il tallone di Esaù; e fu chiamato Giacobbe. Isacco aveva sessant'anni quando Rebecca li partorì.

La Parola è Vita:

Genesi 25:26

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La Parola è Vita
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Riveduta:

Genesi 25:26

Dopo uscì il suo fratello, che con la mano teneva il calcagno di Esaù; e gli fu posto nome Giacobbe. Or Isacco era in età di sessant'anni quando Rebecca li partorì.

Ricciotti:

Genesi 25:26

Isacco era di sessant'anni quando gli nacquero questi figliuoli.

Tintori:

Genesi 25:26

Isacco aveva sessanta anni quando gli nacquero questi bambini.

Martini:

Genesi 25:26

Isacco era di sessant'anni, quando gli nacquero questi bambini.

Diodati:

Genesi 25:26

Appresso uscì il suo fratello, il quale con la mano teneva il calcagno di Esaù; e gli fu posto nome Giacobbe. Or Isacco era d'età di settant'anni, quando ella li partorì.

Commentario abbreviato:

Genesi 25:26

19 Versetti 19-26

Sembra che Isacco non sia stato molto provato in vita, tuttavia non trascorse i suoi giorni in pace. Giacobbe ed Esaù erano frutto della preghiera: i loro genitori, dopo essere stati a lungo senza figli, li ottennero, infatti, per mezzo della preghiera. La realizzazione della promessa di Dio è sempre sicura, anche se talvolta spesso tarda a compiersi, ma la fede dei credenti viene così messa alla prova e quanto più a lungo la loro pazienza è esercitata quando attendono delle grazie, tanto più le gradiscono quando si realizzano. Isacco e Rebecca tennero in considerazione la promessa che tutte le nazioni sarebbero state benedette dalla loro posterità, quindi non solo desideravano avere dei figli, ma erano anche ansiosi riguardo a tutto ciò che doveva accadere alla discendenza. In tutti i nostri dubbi dovremmo chiedere consiglio al Signore per mezzo della preghiera. In molti nostri conflitti segnati dal peccato e dalla tentazione possiamo adottare le parole di Rebecca: "Se così è, perché io vivo?", "Se sono figlio di Dio, perché sono così imprudente e carnale? Se non sono figlio di Dio, perché mi sento così timoroso o così carico di peccato?".

Riferimenti incrociati:

Genesi 25:26

Ge 38:28-30
Os 12:3
Ge 27:36
Ge 25:20

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